La poesia è morta: volete smettere di tenerle veglia?
Mandatemi le foto delle vostre università, oppure di quale che sia il luogo del disagio della vostra post-barbarica giovinezza. Potete anche inviarmi del testo, degli stralci di taccuino, oppure l’ultima nota che avete preso sul cellulare: insomma, spazziamo via la poesia da questo pianeta.
Tag: Poesie
Decadancing Stomp
Vieni via
via, via, vieni
via di qui!
Vieni via con me
pisciamo Chardonnay
sul Muro
deponiamo Maduro
ché siamo meglio
io e te
di questa plebaglia
io e te
io e te
te lo ricordi Verlaine?
io e te,
l’Inquisizione:
al rogo!
AL ROGO!
il popolo col suo giogo
il suo puzzo di Dior
bruciamo questi quattro stronzi
accatastiamoci sbronzi
sotto l’Apple Store
due cuori come due pire
in una sola folle danza:
nous sommes l’Empire
à la fin de la décadence.
Laura, che va alle lauree
Quella cosa che fai quando
inciampi nei tuoi sandaletti
fessi correndo giù per le
scale, col bicchiere di vino
in una mano che puntualmente
imbratta l’inverno grigio avvilito
intonaco di tutte le facoltà
di tutta la Nazione italica: ecco,
è più o meno quello che fa
la primavera con i ciliegi.
Se mi spilli sorrisi m’inebrio d’amore
Se mi spilli sorrisi
m’inebrio d’amore.
Mandami pure al diavolo:
lo so, sono un ubriacone:
io, di questo, te ne do ragione.
Ma tu, tu sola
guardami un’altra volta sola
e io leggerò questa poesia
tra Bacco, Belzebù e pure il Messia!
Poesia – “All’assessore ai Lavori Pubblici. «OGGETTO: RICHIESTA RISARCIMENTO DANNI SUBITI E SUBENDI CAUSA BUCHE KILLER»”
Quale indecenza
ma che sconcezza
è mai questa,
caro assessore!
Non riesco a tenere
gli occhi fissi su di lei.